Il Passito che nasce nel Vento
L’eleganza di Êra di Baglio di Pianetto
Tasted by Adua Villa
Il fascino di Êra Passito di Baglio di Pianetto non si limita al primo sorso: si manifesta nel paesaggio siciliano da cui nasce, nelle storie che lo avvolgono, e nella filosofia che ne anima ogni goccia.
Mi trovo a Milano, dove il vino è stato presentato con una delicatezza che ne rispecchia la stessa essenza. È un vino che riesce a racchiudere la sensazione di un vento fresco che ti accarezza il viso in una giornata assolata tra le colline.
Ma cosa rende questo passito davvero speciale? In una città dove il vecchio e il nuovo si incontrano quotidianamente, anche Baglio di Pianetto ha trovato la chiave per unirli, creando un blend che è una vera e propria sinfonia di sapori.
La storia di Êra Passito parte da lontano, dalle uve moscato della Val di Noto, rinomata per il suo clima caldo e mediterraneo, dove ogni acino si carica di aromi intensi. Queste uve vengono poi affiancate da una nuova annata proveniente dai vigneti di Santa Cristina Gela, situati sulle alture che regalano escursioni termiche uniche.
Il risultato? Un passito che stupisce per la sua freschezza inaspettata. L’abbinamento tra la dolcezza del moscato e le note vibranti di montagna crea un equilibrio perfetto, che si rivela sin dal primo sorso. 13,5° gradi alcolici, morbido e avvolgente con note che spaziano dal miele ai canditi, passando per un agrume luminoso che risveglia il palato. Insomma, un vino da gustare senza fretta, lasciandosi trasportare.
Il nome “Êra” non è stato scelto a caso. In lingua arbëreshe, “êra” significa “vento, soffio, aroma” e ci ricorda la storia della comunità Arbëreshë, presente in Sicilia fin dal 1400. Le alture di Santa Cristina Gela, dove oggi si trovano i vigneti, sono il palcoscenico di questa cultura che ha arricchito la regione di tradizioni e leggende.
Passeggiando tra le vigne, il vento sembra davvero essere un compagno di viaggio costante. Questo respiro della natura si traduce in un vino dal carattere deciso ma delicato, proprio come il soffio che dà origine al suo nome. E non solo: l’etichetta di Êra Passito è decorata con il disegno della viola ucrina, un fiore rarissimo che cresce solo sulle cime di Monte Pizzuta, a pochi passi da Piana degli Albanesi. È un richiamo alla biodiversità unica di questo angolo di Sicilia, che Baglio di Pianetto si impegna a proteggere.
Il design della bottiglia di Êra Passito ricorda le lussuose profumerie francesi, con linee sinuose e un tappo in vetro che garantisce la conservazione del vino, aggiungendo un tocco di eleganza.
Il vino è disponibile in due formati: la classica bottiglia da 750 ml e un delizioso formato da 250 ml, perfetto per un regalo raffinato o per chi vuole godersi un momento di piacere senza eccessi. Immaginate di condividere un calice di questo passito con qualcuno di speciale, abbinato a un formaggio erborinato o a un dolce alla mandorla: un’esperienza sensoriale che trasporta direttamente sulle colline siciliane.
È un passito caleidoscopico, che si presta a innumerevoli abbinamenti. Con dolci a base di frutta secca, si esalta nelle sue note di miele; accanto a un erborinato, ne bilancia la sapidità. Ma è perfetto anche da solo, per un momento di meditazione.
Ogni sorso racconta una storia, ogni nota aromatica evoca un’immagine: i vigneti che danzano sotto il vento, la luce che bacia le uve al tramonto, la freschezza dell’altura che si mescola ai profumi intensi del moscato. Êra non è solo un vino: è un invito a rallentare, a vivere il momento con tutti i sensi, a lasciarsi trasportare in un angolo di Sicilia dove il tempo sembra fermarsi.
Baglio di Pianetto, fondata da Paolo Marzotto nel 1997, continua a stupire con il suo impegno per l’autenticità e l’innovazione, sotto la guida di Grégoire Desforges, la terza generazione della famiglia. Desforges ha una visione molto chiara di questo progetto, puntando su una estrema eleganza, rispetto della storia e visione contemporanea.
Durante la presentazione, ho avuto l’opportunità di parlare con Dante Bonacina, CEO di Baglio di Pianetto, che ha raccontato con entusiasmo il viaggio simbolico delle uve moscato: “Questo passito rappresenta il manifesto della nostra cantina,” ha spiegato, “dalla calda Val di Noto alle fresche altitudini di Contrada Pianetto. Volevamo creare un vino che esprimesse la nostra visione moderna senza dimenticare le nostre radici.”
Graziana Grassini, la consulente enologica, ha aggiunto una nota personale: “La nostra sfida era reinterpretare un grande classico siciliano, mantenendo il rispetto per la tradizione ma aggiungendo un tocco di freschezza. Volevamo che Êra fosse un passito che parla di territorio e cultura, ma che fosse anche moderno, vivace e adatto a ogni occasione”.