L’etichetta che fa la differenza: il Chianti Classico DOCG alza il volume.

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Ogni bottiglia del Chianti Classico DOCG è un concerto di note territoriali uniche.

Tasted by Adua Villa

Amplificatori di Territorio in Italia e nel mondo.

Il “Chianti Classico Collection 2024” ha fatto risuonare le fondamenta della Stazione Leopolda a Firenze il 15 e 16 febbraio, per la celebrazione dei 100 anni di suoni, sapori e storie del Gallo Nero. Un festival del vino, dove le etichette hanno svelato al mondo le loro ultime melodie enologiche.

Io vi porto nel suo backstage per raccontarvi un po’ di novità del Consorzio Chianti Classico DOCG.

Il Chianti Classico DOCG, quel vino che incanta i palati da un secolo, festeggia nel 2024 il centenario della fondazione del suo Consorzio. Come un’iconica band rock che ha attraversato gli anni senza perdere un briciolo del suo fascino originario, questa denominazione continua a evolversi e stupire rendendo un prodotto innovativo un grande classico.

Nel corso degli ultimi anni, dal 2020 al 2023, il Chianti Classico ha visto una crescita costante del 4% nelle vendite rispetto alla produzione, un segno della sua indiscussa qualità e della fedeltà dei suoi estimatori. Nonostante il 2023 abbia registrato una contrazione del prodotto imbottigliato dell’11%, causata da vari fattori, il valore e la notorietà della Gran Selezione non hanno fatto altro che crescere, consolidando la reputazione di questa tipologia di eccellenza.

In particolare, il Chianti Classico Gran Selezione, dieci anni dopo la sua introduzione, ha ottenuto un riconoscimento importante con l’entrata in vigore del nuovo disciplinare che permette di includere le Unità Geografiche Aggiuntive in etichetta, legando ancora più strettamente il vino al suo territorio di origine.

Il mercato italiano ha risposto con entusiasmo, assorbendo il 22% della produzione e registrando un notevole aumento del fatturato, specialmente per la Gran Selezione, con un +14% rispetto al 2021. Negli Stati Uniti, primo mercato di esportazione, il 35% delle bottiglie di Chianti Classico ha trovato la sua strada, confermando l’amore e l’apprezzamento per questi vini. Il Canada, con un incremento di vendite quasi del 50% in volumi e del 60% in valore per la Gran Selezione, e il Regno Unito, al quarto posto con il 7%, seguono da vicino.

Anche il mercato svedese ha mostrato un incremento nelle vendite del +8% in volumi e del +12% in fatturato, con un raddoppio dei volumi per la Gran Selezione. La penetrazione commerciale del Chianti Classico è ampia e variegata, con distribuzione in oltre 160 paesi in tutto il mondo, un vero e proprio tour mondiale che ogni grande rock band invidierebbe.

La voce dei musicisti.

Il Presidente del Consorzio, Giovanni Manetti, si dice soddisfatta dei risultati e sottolinea l’importanza di continuare ad investire nei mercati storici e nell’innovazione. Il centenario del Consorzio è un momento storico, che celebra la visione di quei 33 viticoltori fondatori e l’impegno attuale dei 500 soci che oggi continuano a lavorare con gli stessi obiettivi.

Inoltre in una chiacchierata vis à vis il direttore Carlotta Gori emerge: “Siamo partiti nel 1924 con un’idea e una proposta lungimirante, unirsi per superare i particolarismi e quindi scoprire nella forza aggregativa un valore.”
Questa citazione enfatizza l’unità e la collaborazione come pilastri fondativi del Consorzio, un messaggio potente che può essere ricollegato alla crescita sostenuta e alla presenza globale del Chianti Classico “Le scelte sono state sempre coerenti nel perseguire la qualità nella territorialità”.

Inoltre ho avuto il piacere di incontrare Sergio Zingarelli al quale ho chiesto un suo parere sul consumatore di domani: “Io penso che le persone quando aprono una bottiglia sanno quello che c’è dentro, ma soprattutto quello che c’è dietro. Questo è quello che mi farebbe piacere. Certo non è facile, perché sono tanti vini, tante denominazioni, tante aziende, però ecco bisogna secondo me, soprattutto le nuove generazioni, informarle sempre meglio. Questo impegno deve partire da noi produttori, bisogna avvicinarle al mondo del vino in maniera consapevole, creare un piacere in più bevendo un bicchiere di vino con una bella storia dietro”.

Conclusioni.

Come Leo Fender, Gibson, Les Paul riecheggiano ancora oggi nelle melodie dei Maneskin e dei The Rolling Stones, così il Chianti Classico DOCG risuona con la sua storia e i suoi aromi in ogni angolo del mondo, mantenendo sempre quella nota di pura classicità che lo ha reso celebre. Il 2024 sarà un anno di festeggiamenti, di eventi e di ulteriori conferme per il Consorzio del Gallo Nero, un anniversario che si celebra non solo con un bicchiere in mano, ma con la promessa di un futuro ancora più elettrico.

Come diceva una famosa band rock, ” It’s Only Rock ‘n Roll (But I Like It)”: il Chianti Classico DOCG è solo vino (e anche territorio), ma mi piace!

Nell’attesa di scoprire a Maggio le novità più nel dettaglio del centenario dei Consorzio del Gallo Nero , annotate queste etichette che ho degustato per voi all’anteprima. Ecco la mia To Do Drink per voi

Casa Emma – Chianti Classico 2022 Bio

Tenuta di Bibbiano – Chianti Classico 2022 Bio

L’Erta di Radda – Chianti Classico Docg 2022 Bio

Castello di Monsanto – Chianti Classico Docg 2022

Caparsa – Chianti Classico Docg 2021

Riecine – Chianti Classico Docg Riserva 2021

Castell’in Villa – Chianti Classico Docg 2019

Infine per la Gran Selezione:

Castello di Fonterutoli Badióla – Chianti Classico Docg 2021

Istine Vigna Casanova dell’Aia – Chianti Classico Docg 2021

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