Sgranocchia: un nome, un consiglio!

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Francesco d’Alessandro tra i ricordi della nonna e il rinnovamento nelle cucine stellate.

Tasted by Adua Villa

“Fin da piccolo il destino sembrava già scritto. Sotto la guida attenta di mia nonna, ogni giorno era un’avventura culinaria, un preliminare di quello che avrebbe formato il cuore della mia esistenza: la cucina” cit. Francesco.
Continua “Il viaggio culinario ha preso forma in modo precoce, quando già alle elementari, la certezza di voler diventare chef si radicava in me. Questa passione iniziale mi ha guidato nella scelta senza esitazioni della scuola alberghiera, un ambiente in cui ho potuto coltivare il mio talento e la mia passione con dedizione e rigore. Ed è un peccato che ci sia questa convinzione, tutta italiana, che questo tipo di scuola, non sia una vera e propria scuola di formazione. Lo dico perché l’ho vissuto sulla mia pelle, i miei genitori mi avrebbero voluto di sicuro al Liceo, ma cosi, non è stato” fortunatamente, aggiungo io.

“Le lezioni apprese tra i banchi di scuola non erano semplicemente tecniche o ricette, ma veri e propri pilastri che avrebbero sostenuto ogni passo successivo della mia carriera. La curiosità mi ha guidato e mi ha spronato a sperimentare e a voler fare sempre meglio, già fra quei banchi capivo che quello era davvero solo l’inizio, lì fuori mi aspettava molto altro”.

Dopo gli anni formativi, la voglia di esplorare nuovi orizzonti lo ha spinto oltre i confini italiani, direttamente a Berlino. Questa esperienza è stata un cruciale punto di svolta per la carriera di Francesco, un’immersione in una cultura culinaria diversa che ha ampliato le sue percezioni e affinato ulteriormente il suo approccio alla cucina. Nonostante fosse un periodo di passaggio, i mesi trascorsi a Berlino hanno lasciato un’impronta indelebile preparandolo per le future sfide.

Il ritorno in Italia lo ha portato come Sous Chef da Osteria Mammaròssa, ristorante ad Avezzano, lontano pochi kilometri dal suo paese di origine Celano.
“Qui, ho avuto la fortuna di crescere sotto la guida di Franco Franciosi, un mentore che ha saputo insegnarmi non solo l’arte culinaria ma anche il valore umano dietro ogni piatto. Ogni anno trascorso in questo ristorante ha rappresentato un capitolo di apprendimento, dove ho potuto perfezionare la mia tecnica e consolidare la mia visione culinaria.
Ma poi sono partito per andare a fare una esperienza che per me è stata davvero unica nel Tre stelle Michelin Mirazur, con la guida dello Chef Mauro Colagreco. Una struttura quella che non solo mi ha fatto vivere l’alta ristorazione, ma mi ha fatto capire l’importanza del valore umano, dover organizzare il lavoro di cucina, ascoltare la sala, e capire anche come gestire la “baracca” dal punto di vista economico, dai fornitori al cliente in una realtà che si occupa di ristorazione”.

L’eco delle radici familiari lo ha infine richiamato a Rocca di Mezzo, dove con la moglie hanno inaugurato una pizzeria che ha riscosso un successo immediatamente. Questo ritorno alle origini non è stato solo un’opportunità per tornare nuovamente in famiglia ma ha rappresentato anche l’apertura verso una nuova fase della sua vita professionale, gestendo un’attività propria e applicando le lezioni apprese in anni di esperienza nei ristoranti di alto livello. Infine, grazie al cugino Gianni D’Alessandro, è riuscito ad investire in zona e ad oggi il successo di Sgranocchia Pizzeria è dovuto allo stile semplice, al ritorno di una pizza dallo stile romano, stesa con il matterello, e ingredienti preferibilmente di zona o comunque di altissima qualità, come il pomodoro.

“Ogni fase del mio percorso culinario, dagli umili inizi con la nonna alle cene stellate del Mirazur, fino alla gestione della mia pizzeria, ha contribuito a definire non solo il mio stile culinario ma anche la mia filosofia di vita. L’approccio alla cucina che ho sviluppato è profondamente radicato nel rispetto per le tradizioni e nell’innovazione continua, un equilibrio che continuo a esplorare ogni giorno”.

Sulla scia del successo di Sgranocchia pizzeria, nasce ad Ottobre 2024, Sgranocchia Forno nel centro di Avezzano, un luogo che sta diventando non solo un fornaio ma un punto di incontro per una comunità: puoi consumare e fare due chiacchiere, come una volta. Gustosissimi i croissant alla francese e ilievitati. Una delle mie passioni è il pane di Solina, cereale proveniente dalle terre abruzzesi da cui si ricava una farina povera di glutine ancora prodotto con macinatura a pietra, ricca di fibre ed elementi naturali. Inoltre se voglio fare contenta la mia famiglia compro il pane al cioccolato e la famosa pizza rossa “scrocchiarella”.

A pranzo ci sono sempre dei piatti del giorno, io oggi ho provato una golosa potage di verdure, perché la voglia di essere Chef Francesco ce l’ha h24. Tra qualche mese ci sarà anche il turno in aperitivo serale e un assaggio della pizza Sgranocchia di Rocca di Mezzo… ma al momento non vi sveliamo proprio tutto. Voi intanto segnatelo.

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