Il Negramaro dei Subsonica e il Rosé della Merkel
Etichette, analisi sensoriali, come servire l’annata giusta e come conservarla: se il mondo del vino vi attira aldilà del sorseggiane un buon bicchiere, ma l’idea di iscrivervi ad uncorso di sommelier vi sembra più faticosa che scalare una montagna, intanto potete sfogliare Una sommelier per amica, come scegliere i vini migliori (senza svenarti) per ogni occasione di Adua Villa (Sonzogno, pagg. 142, Euro 15), compendiario per novelli degustatori con i consigli per entrare (con leggerezza) in un mondo complesso e vastissimo. La Villa, sommelier Master Class, per dieci anni consulente esperta ne La prova del Cuoco e voce femminile del programma Decanter, su Radio Due, introduce i neofiti anche più inesperti al mondo del vino, attraverso capitoli più tecnici come i «vitigni autoctoni» le forme del bere (bicchieri e bottiglie) ma anche curiosità come segni zodiacali e vino. La volete incontrare? Adua sarà presente, ospite dell’azienda vitivinicola Masi a Villa Serego Alighieri, a Gargagnago di Valpolicella, Verona, per una serata tutta al femminile in cui insegnerà l’arte dell’abbinamento cibo-vino e qualche consiglio per ricevere con eleganza i propri ospiti, anche nelle occasioni più informali.
Il Negramaro dei Subsonica e il Rosé della Merkel
Il mondo del vino raccoglie sempre più consensi, ma ci si può davvero davvero improvvisare?
«No, però si può approcciare il buon bere con un atteggiamento più consapevole. La passione e la curiosità per il vino la riscontro davvero in tutti: ogni volta che scoprono quello che faccio, le persone hanno un sacco di domande da farmi. Vogliono dritte e consigli prima di fare un vero e corso da sommelier: ecco questo libro viene prima. Dentro ci sono i consigli della nonna, le cose da non fare e un primo ABC dei grandi vini italiani. Per capirci: si parte dai fondamentali come ad esempio sapere che un vino rosato non è un mix tra vino bianco e rosso».
Riuscire ad abbinare cibo e vino è una sfida che piace sempre di più alle donne: che dritte darebbe per una cena a due, da sommelier?
«Immaginiamo di servire una cena di pesce, essendo una grande amante delle bolicine imposterei tutto su quelle perché già di per sè danno l’idea di leggerezza e di festa. Partirei con un prosecco di Valdobbiadene e poi continuare con un Franciacorta satin, da accompagnare alla portata principale e, per finire, opterei per un moscato d’Asti con un dolce al cucchiaio come una crema allo zabaione ai frutti di bosco».
Tutto made in Italy?
«Certo: siamo il Paese europeo con la più alta produzione di vino. Pochi lo sanno. I franceschi hanno l’eccellenza ma a noi questa crisi ha fatto bene perché abbiamo incrementato tantissimo l’export. I vini italiani che hanno un alto rapporto qualità-prezzo, stanno vincendo. Le aziende italiane stanno investendo molto fuori dall’Italia. i nuovi mercati? Cina, Canada e Brasile dove, in particolare sono affascinati proprio dalle bollicine perché molto amanti delle birra». Gli sbagli da evitare?
«Guai ad abbinare i dolci a prosecco e champagne, un errore molto comune».
E’ vero la forma del bicchiere cambia il gusto del vino?
«Certo. Ogni vino vuole il suo bicchiere. Le coppe larghe ad esempio, sono perfette per il moscato. Per le bollicine? La flute non è più chic perché va continuamente riempita e può essere scomoda se abbinata ad una portata principale: meglio un calice da degustazione. Adatto anche per rossi e rosati, è molto versatile. Segni zodiacali e vino: ma davvero c’è un nesso?
«Per anni ho giocato con Branko su questa cosa dato che alla Prova del cuoco avevamo una rubrica molto carina “la cucina delle stelle”. Giocavamo sulle caritteristiche di un vino in abbinata a segno zodiacale. Puo’ essere molto divertente parlare di “enosastrologia” a tavola, con i propri invitati»
Qual è la prima regola un galateo del sommelier?
«Quando la bottiglia finisce mai rivoltarla nel cestello: se un uomo lo fa durante una cenetta a due, allarmatevi: è imperdonabile».
Il vino può essere sensuale?
«Certo. Aprire la bottiglia insieme al vostro lui, se fatto a regola d’arte, può essere un gesto estremamente sexy. Il mio prossimo libro parlerà proprio di questo: saranno 10 racconti al femminile sul vino». Dobbiamo aspettarci un “50 sfumature di sommelier”?
«Sul tipo, ma il vino lo renderà più intrigante»
Goldpress
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Vorrei parlare di vino con Cesare Cremonini che ha rilevato una trattoria storica di Bologna:chi ama il cibo ama anche il buon vino
Lei ha seguito la carta dei vin di molti eventi importanti, ci racconta qualche aneddoto?
«Fui insignita del titolo di ambasciatrice del Pinot abruzzese al G8 dell’Acquila. Fu una grande soddisfazione sentire Sarkozy dire che non amava lo champagne. Anche Angela Merkel mi ha gratificato molto: è una grande appassionata di rosato, un vino poco capito ma di cui siamo il paese n° 1 produttore nel mondo». Chi le ha fatto richieste più particolari?
«Ho un buon feeling con i gruppi musicale come i Negrita e i Subsonica. A settembre iniziava il tour iniziava il loro tour per l’Italia e capitava che c incrociassimo in varie città dove capitavo per lavoro era una festa: arrivavo con delle grandi bottiglie da bere insieme. Entrambi i gruppi apprezzano molto il buon bere: se i Negrita sono toscani di Arezzo e hanno una passione per il Sangiovese, il Nebbiolo, da bravi piemontesi è quella Subsonica. Io gli ho fatto scoprire il Nero D’avola e il Grillo, un pinot grigio siciliano di cui sono rimasti entusiasti». A chi vorrebbe fare da sommelier?
«Cessare Cremonini: ha rilevato una delle trattorie storiche di Bologna, la Tigre. L’ho sempre sentito parlare di cibo in un modo molto attento, mai di vino: ma secondo me, chi ama mangiare in quel modo…ama anche bere bene».